In collaborazione con Milanoff Fringe Festival

Be My Guest è uno spettacolo interattivo e metateatrale dove Monia Baldini, l’autrice e unica performer in scena, interpreta sei personaggi.
Gli universi del clown, del bouffon, della tragedia, dell’improvvisazione, del cabaret e della commedia fisica si combinano magicamente in un’ora.
Attraverso una spietata vivisezione della sua persona scenica Monia ha realizzato una pièce di teatro coraggioso e rivoluzionario che denuda e potenzia la fragilità umana.
I temi sono caldi e urgenti: povertà, fallimento, isolamento, la maternità, i sogni e tabù. Il linguaggio è audace e satirico. Il pubblico è costantemente spinto, mediante l’incredibile leggerezza del gioco, a prendere parte a questo appassionante e condiviso viaggio di catarsi e liberazione.
Lo spettacolo inizia con un prologo e sulla soglia, in platea, in attesa dell’arrivo dei suoi ospiti, troviamo la presentatrice dello spettacolo, l’accattivante e spudorata Nina Divina. Attraverso il suo imprevedibile e sofisticato umorismo Nina Divina crea uno spazio di gioia e leggerezza incoraggiando gli spettatori a lasciarsi andare e a stare al gioco. È la padrona di casa che attende gli ospiti, che li prepara e li guida spingendoli a distruggere la terribile quarta parete ed entrare in una dimensione performativa di partecipazione e condivisione. Ed ecco che dalla scena iniziano ad arrivare gli ospiti, le spinte creative si materializzano in ruoli ben definiti che hanno un corpo, una voce, una partitura gestuale e contenuti precisi. L ‘Attrice Tragica, in connessione profonda con le Muse del teatro greco, alla ricerca disperata della catarsi tragica, che cerca sempre di morire continuamente e nel modo più drammatico possibile. Incontriamo anche Venere che ha un bisogno disperato di essere amata e accettata dal pubblico e che per questo non smette mai di sedurre e cantare canzoni d’amore. Arriva anche l’Artista colta e informata che vuole fare Arte universale e di rilievo ma che, ahinoi, qualche volta si prende un po’ troppo sul serio. Poi c’è la Bestia: una creatura selvaggia e indomabile che vive seguendo la grande missione di liberare il pubblico dalle buone maniere e dalla falsità delle belle paroline, li vuole animare, sconvolgere e aiutarli a riconnettersi con la loro natura animale. E infine, in un angolino nascosto dell’anima c’è anche Me Stessa una creatura innocente che vuole raccontare la mia storia personale, le difficoltà intime di lavorare nel sistema teatrale, la fatica di guadagnare e di sopravvivere e che cosa vuol dire essere donna e madre, insomma di quanto sia complicato essere me.
Presentatrice Signore e signori, e tutti quelli che si trovano in mezzo…
L’Artista Ha senso quello che state vedendo?
Venere Vi state divertendo?
La Bestia Come vi sentite?
Attrice Tragica E’ abbastanza tragico?
Me stessa La volete sentire la mia storia?
Ogni ruolo lotta per la costruzione del proprio spettacolo e cerca il favore e l’aiuto del pubblico per realizzare i propri desideri.
Questo porterà a uno scontro, a un momento di caos e dopo la sua risoluzione grazie all’intervento della presentatrice Nina Divina e a una serie di promesse e accettazione delle propria umanità archetipica i personaggi finalmente decideranno di collaborare e di portare in scena uno spettacolo che si accordi perfettamente ai loro desideri.
Sei spettacoli in uno, nella ricerca dell’uno che riunisca il tutto.
Me stessa Scusate mi sta squillando il telefono. “Ciao Mamma, grazie ma no, non partecipo alle selezioni per i controllori delle Ferrovie Dello Stato. Te l’ho detto tante volte… Sto facendo uno spettacolo! Uno spettacolo tragico che parli di me, dove il pubblico mi ami, dove posso sentirmi libera di esprimere il mio corpo e dove il mio lavoro di artista possa finalmente essere riconosciuto!”
Il pubblico, anch’esso pieno di voci, è reso partecipe costantemente di cosa accade in scena dal momento che niente in questo lavoro è personale o privato, tutto è condiviso senza la quarta parete a tenerci lontani.
Gli spettatori giocano, partecipano al rituale, creano e modificano e sono parte integrante e viva della rappresentazione.
Il pubblico è progressivamente sempre più coinvolto in questa assurda avventura metateatrale che culminerà in un rituale collettivo catartico.